NOTIZIARIO
SETTIMANALE
CONSIGLIO
DELL'ORDINE NAZIONALE DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI
www.conaf.it - tel.
06.8540174
Lunedì
3 maggio 2010
Le
notizie dal 26 al 30 aprile
Senato - Ferrante (Pd): governo impedisca semina mais
transegenico
Camera – (C. 1441-quater-D) ddl lavoro: via libera dalla Camera.
Testo passa al Senato
La
vicepresidente Conaf Zari: "Obiettivo, sensibilizzare il mondo dell’informazione
su temi sempre più centrali come la sicurezza alimentare, la corretta gestione
del territorio e l’ambiente".
Nei
150 anni dell’unità d’Italia il Conaf, Consiglio dell’Ordine Nazionale dei
Dottori Agronomi e Dottori Forestali in collaborazione e con il patrocinio del
Cnog, il Consiglio Nazionale dei Giornalisti promuove il premio giornalistico
“Bettino Ricasoli” che per l’edizione 2010 è stato dedicato ad una delle figure
più centrali del Risorgimento italiano, politico, agronomo e
giornalista.
Possono
partecipare al concorso, che sarà presentato sabato al Vinitaly di Verona (Cento
Servizi Brà Sala A Pad. 8/9 ore 11 Salotto dei vini Enoteca Italiana) coloro che
propongano articoli giornalistici, servizi televisivi e radiofonici, articoli on
line. Sono previste quattro sezioni del premio: stampa ed editoria, radio
televisiva, internet e multimediali, scuole di
giornalismo.
"Il
premio – spiega Rosanna Zari, vice presidente del Conaf - ha l’obiettivo di
sensibilizzare il mondo dell’informazione italiana sui temi sempre più
importanti e centrali per l’opinione pubblica: la sicurezza alimentare, la
corretta gestione del territorio e delle sue risorse attraverso la
professionalità del dottore agronomo e del dottore forestale" In concorso tre
sezioni, sicurezza agro-alimentare, ambiente e paesaggio, economia del settore
agro-forestale. Verranno ammessi al premio articoli o servizi realizzati in
Italia nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2009 ed il 31maggio 2010. Al
vincitore del primo premio assoluto andrà un assegno del valore di 1.000 euro.
La commissione giudicatrice, composta da giornalisti e alte professionalità del
mondo agricolo e scientifico, su indicazione di una delle scuole di giornalismo
accreditate dal Cnog, assegnerà una borsa di studio ad uno studente che
frequenti le scuole di giornalismo di età inferiore ai 25 anni del valore di
2.500 euro. Le premiazioni si svolgeranno a Firenze in
ottobre.
Ricasoli
agronomo
Ricasoli
fu sempre molto attento ai temi dell’innovazione nel settore agricolo e
forestale. Condivise l’attività culturale dell’Accademia dei Georgofili di
Firenze che, proprio in quegli anni, stava assumendo un ruolo centrale nello
studio e pratica dei temi agricoli, così come sue relazioni e articoli su molti
e svariati argomenti agricoli furono pubblicati su Il Giornale Agrario Toscano,
la rivista agraria fondata nel 1827 dai Georgofili ed edita da Giovan Pietro
Vieusseux.
Ricasoli
giornalista
Più
portato all’azione e all’intraprendere, non sfuggì a Bettino Ricasoli
l’importanza che già aveva all’epoca il mondo della comunicazione e la funzione
che poteva svolgere il giornalismo per raggiungere gli obiettivi politici
dell’unità d’Italia. Per questo già nel 1847, dopo aver fortemente richiesto al
Granduca di Toscana Leopoldo II una legge che consentisse la libertà di stampa,
fondò il giornale La Patria. Di lì ad una decina di anni, poi, Ricasoli ispirò
la creazione de “La Nazione”, per creare un’opinione pubblica sensibile ai temi
dell’Unità d’Italia subito dopo l’armistizio di Villafranca che interruppe
improvvisamente la seconda guerra d’indipendenza.
regolamento
premio giornalistico
domanda
partecipazione premio giornalistico
A
Lanciano un convegno organizzato dall’Ordine degli agronomi sull’uso sostenibile
dei prodotti fitosanitari.
Salute
del consumatore e tutela dell’ambiente. Nel dibattito in corso sull’uso
sostenibile degli agrofarmaci, sono questi gli obiettivi primari che secondo il
Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali,
è necessario tenere in considerazione riguardo alla direttiva comunitaria
(pubblicata il 24 novembre 2009-CE n. 128), le cui linee guida sono proprio in
questi mesi in via di definizione, e gli stati membri devono redigere i piani di
azione nazionali e inviarli alla Commissione europea entro dicembre 2012. Di
questo ha parlato Cosimo Coretti, consigliere Conaf con delega alla sicurezza
agroalimentare, intervenendo a Lanciano (Ch) al convegno “Agricoltura
sostenibile: nuovi scenari comunitari sull’impiego dei prodotti fitosanitari”,
organizzato dall’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia
di Chieti.
“Fondamentale
– ha ricordato Coretti – è produrre senza compromettere le risorse, non esiste
per questo una soluzione tecnica universale, ma attraverso sistemi e tecniche
differenti è possibile migliorare la sostenibilità”.
Non
si può insomma compromettere il raccolto bandendo del tutto l’utilizzo degli
agrofarmaci. Sono indispensabili per proteggere le piante dalle malattie, ma
devono essere utilizzati in modo intelligente e
sostenibile.
“Ci
vuole allora – ha sottolineato Coretti – una strategia innovativa che sia
economizzatrice degli agrofarmaci e che utilizzi prodotti alternativi, che deve
essere attivata entro il 2014”. Una soluzione pratica proposta dal Conaf sono le
agrofarmacie di campagna: l’agrofarmacia – spiega il Conaf - è un concetto
mutuato dalla farmacia tradizionale, ovvero l’unico luogo dove è possibile
vendere gli agrofarmaci e dove, per poterli vendere, deve essere presente un
consulente abilitato, con le necessarie competenze professionali, che prescriva
una ricetta
“Ma
il processo decisionale che porta alla vendita dell’agrofarmaco – ha aggiunto
Coretti – deve essere effettuato in campagna dopo un accurato sopralluogo del
consulente, che, una volta valutata la patologia in atto e l’ambiente
circostante, consiglia il miglior intervento di lotta, anche non chimico, e
quindi ne prescrive, in “ultima ratio”, l’agrofarmaco
migliore”.
La
normativa attuale, infatti, regola – sottolinea il Conaf - sia l’impiego
dell’agrofarmaco e sia la residualità. Il vantaggio per l’agricoltore è quello
di avere la certezza che il suo prodotto sarà sicuramente vendibile sul mercato,
sarà salubre per il consumatore e nel pieno rispetto
dell’ambiente.
“Aumenta
così la sicurezza alimentare per i consumatori – ha proseguito Mario Di Pardo,
presidente dell’Ordine di Chieti -, in relazione all’impiego e residualità
dell’alimento stesso. Sul mercato agrofarmaceutico sono presenti prodotti
fitosanitari che hanno principi attivi che intervengono su alcune colture
(esempio pero, melo e peperone) e prodotti che intervengono su altre (esempio
vite, pomodoro, arancia, prezzemolo)”. Insomma, così come il medico prescrive
nella ricetta un medicinale per la tosse ed uno differente per il raffreddore;
così il dottore agronomo, il medico della terra, potrà prescrivere un
agrofarmaco per il pero ed un altro per Il
pomodoro.
La
direttiva – afferma il Conaf - richiede quindi un salto di qualità in termini di
formazione e miglioramento delle capacità degli utilizzatori professionali
(agricoltori) nelle scelte da compiere a livello di gestione ed organizzazione
della propria azienda. “In quest’ottica, la nostra figura professionale – ha
aggiunto Coretti -, risulta essere certamente l’interlocutore principale, per
competenza e specificità (adeguata formazione di base e obbligo di formazione
permanente) nonché la figura centrale di un sistema innovativo ed in linea con
le nuove esigenze del mercato in termini di qualità dei prodotti alimentari
auspicata dal consumatore”.
“E’ un riconoscimento per l’intera categoria di
cui sono molto orgoglioso” ha detto il presidente Conaf.
“Un riconoscimento per l’intera categoria, di cui
sono orgoglioso, per gli ordini provinciali e per tutti i professionisti
agronomi e forestali che ogni giorno operano nei singoli territori del nostro
Paese, al fianco dell’agricoltura, dei cittadini e delle istituzioni”. Con
queste parole il presidente CONAF (Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori
agronomi e dottori forestali) Andrea Sisti, ha salutato la consegna del “Premio
editerraneo 2010”, ricevuto quest’oggi a Foggia, promosso dalla Fiera
Internazione dell’Agricoltura e della Zootecnia in corso nella cittadina
pugliese, dall’Ente Fiera e dall’Università di Foggia. La cerimonia del
prestigioso riconoscimento “per la sezione politiche agricole”, ha visto la
partecipazione del presidente della Federazione dei dottori agronomi e forestali
della uglia, Oronzo Milillo, del presidente dell’Ordine provinciale Luigi Miele
e di molti iscritti locali. Sisti, durante il suo intervento alla presenza del
rettore dell’Università di Foggia, Volpe, e del consigliere della cooperativa
Libera Terra, Leo, ha ricordato i recenti protocolli siglati a Bari con le
Facoltà di Agraria “per la formazione permanente”
Nelle
Istituzioni – calendario della settimana dal 3 al 7 maggio
2010
DL 40/10: Disposizioni tributarie e finanziarie
urgenti in materia di contrasto alle frodi fiscali, di potenziamento e
razionalizzazione della riscossione tributaria, di destinazione dei gettiti
recuperati al finanziamento di un Fondo per incentivi e sostegno alla domanda in
particolari settori (Seguito esame C. 3350 governo) – relatori Marco
Mario Milanese (Pdl-Campania), per la VI commissione, e Giovanni Fava
(Lnp-Lombardia), per la X
·
Lunedì 3 maggio, ore
14.00 – Camera, Aula, inizio discussione generale. Alle 14.00 scade anche
il termine per la presentazione degli emendamenti
all’Assemblea;
·
Martedì 4 maggio, ore
9.30 e 15.30 – Camera, Aula, inizio votazioni. Commissione Bilancio, sede
consultiva;
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 9.30 e 15.30 – Camera, Aula, votazioni;
·
Giovedì 6 maggio, ore
9.30 e 15.30 – Camera, Aula, votazioni;
Sostegno agli agrumeti caratteristici (seguito
esame testo unificato C. 209
Cirielli, C. 1140 Servodio, C.
1153 Catanoso, C. 1736 Caparini, C. 1810 Catanoso, C. 2021 Dima e C. 2392 Cosenza) – relatore Paolo
Russo (Pdl-Campania)
·
Martedì 4 maggio, ore
14.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede
referente;
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 15.00 – Camera, commissione Agricoltura, sede
referente;
Schema di decreto legislativo recante attuazione
della direttiva 2008/90/CE del Consiglio, del 29 settembre 2008, relativa alla
commercializzazione dei materiali di moltiplicazione delle piante da frutto e
delle piante da frutto destinate alla produzione di frutti (esame Atto n. 197) –
relatori per la XIII commissione Camera Nunzia De Girolamo (Pdl-Campania), per
la IX commissione Senato Laura Allegrini (Pdl-Lazio)
·
Martedì 4 maggio, ore
14.30 – Camera, commissione
Agricoltura, sede consultiva su atti del governo;
Svolgimento delle interrogazioni: 5-00922 di
Giovanna Negro (Lnp-Veneto) su Iniziative per fronteggiare il fenomeno dei danni
provocati dalle nutrie e per il loro inserimento tra le specie cacciabili;
5-01597 di Pierfelice Zazzera (Idv-Puglia) su Rapporti tra l’Istituto
sperimentale di viticoltura di Turi e un imprenditore agricolo di Agro di
Taranto; 5-02079 di Mario Pepe (Pd-Campania) su Iniziative per il rilancio
dell’agricoltura nel Mezzogiorno; 5-02214 di Ivano Miglioli (Pd-Emilia Romagna)
su Tutela delle produzioni di aceto balsamico di Modena IGP e 5-02603 di Marco
Carra (Pd-Lombardia) su Agevolazioni per il gasolio utilizzato per il
riscaldamento delle serre
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 14.30 – Camera, commissione Agricoltura;
Disposizioni per il rafforzamento della
competitività del settore agroalimentare (seguito esame C. 2260 -2646 -2743/A – Rel.
Beccalossi)
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 15.30 – Camera, commissione Agricoltura, sede
referente;
Discussione della risoluzione 7-00324 di Angelo
Zucchi (Pd-Lombardia) sul rifinanziamento del Fondo per la razionalizzazione e
la riconversione della produzione
bieticolo-saccarifera
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 16.00 – Camera, commissione Agricoltura;
Audizione dei rappresentanti della Confederazione
italiana dirigenti quadri ed impiegati dell'agricoltura (Confederdia) su
questioni di interesse della categoria
·
Giovedì 6 maggio, ore
8.45 – Camera, commissione Agricoltura;
Delega al Governo in materia di lavori usuranti e
di riorganizzazione di enti, misure contro il lavoro sommerso e norme in tema di
lavoro pubblico e di controversie di lavoro (esame, se assegnato in tempo utile,
S. 1167-B/bis governo, rinviato in Parlamento dal presidente della Repubblica e
approvato dalla Camera) – relatori Filippo Saltamartini (Pdl-Sardegna), per la I
commissione, e Maurizio Castro (Pdl-Veneto), per la XI
·
Martedì 4 maggio, ore
15.30 – Senato, commissioni Affari costituzionali e Lavoro riunite in
sede referente;
Esame S. 1781-B Legge comunitaria 2009 (approvata
dalla Camera, modificata dal Senato e nuovamente approvata e modificata dalla
Camera) – relatore Giacomo Santini (Pdl-Trentino)
·
Martedì 4 maggio, ore
14.00 – Senato, commissione Politiche Ue, sede referente. Commissioni
Affari costituzionali, Finanze, Agricoltura, Industria e Ambiente, sede
consultiva;
·
Mercoledì 5 maggio,
13.15 – Senato, commissione Politiche Ue, sede
referente;
·
Giovedì 6 maggio, ore
9.00 – Senato, commissione Politiche Ue, sede
referente;
Modifiche al regio decreto-legge 27 novembre
1933, n. 1578, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 gennaio 1934, n.
36, in materia di riforma dell'accesso alla professione forense e raccordo con
l'istruzione universitaria (seguito esame S. 601
e abb.) – relatore Giuseppe Valentino (Pdl-Calabria)
·
Martedì 4 maggio, ore
17.00 – Senato, Aula;
Disposizioni concernenti la preparazione, il
confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma
(S. 2005 e abb.), approvato dalla Camera in testo unificato – relatore Fedele
Sanciu (Pdl-Sardegna)
·
Martedì 4 maggio, ore
15.30 – Senato, commissione
Agricoltura, sede referente;
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 8.45 e 14.45 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Nuova
disciplina del commercio interno del riso (seguito esame S. 1909) – relatore
Lorenzo Piccioni (Pdl-Piemonte)
·
Martedì 4 maggio, ore
15.30 – Senato, commissione
Agricoltura, sede referente;
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 8.45 e 14.45 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Disposizioni concernenti la produzione
artigianale e senza fini di lucro di grappe e di acquaviti di frutta. (seguito
esame S. 1839) –relatore Gianpaolo Vallardi
(Lnp-Veneto)
·
Martedì 4 maggio, ore
15.30 – Senato, commissione
Agricoltura, sede referente;
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 8.45 e 14.45 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Nuove disposizioni per lo sviluppo e la
competitività della produzione agricola ed agroalimentare con metodo biologico
(seguito esame S. 1035 e abb.) – relatrice Laura Allegrini
(Pdl-Lazio)
·
Martedì 4 maggio, ore
15.30 – Senato, commissione
Agricoltura, sede referente;
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 8.45 e 14.45 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Indirizzo agricolo di terreni ricadenti nella
conterminazione della laguna veneta (seguito esame S. 1050 e S. 1239) – relatore
Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna)
·
Martedì 4 maggio, ore
15.30 – Senato, commissione
Agricoltura, sede referente;
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 8.45 e 14.45 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente;
Problematiche inerenti al comparto zootecnico,
con particolare riguardo al settore dei suini e a quello dei bovini (seguito
esame affare assegnato) – relatore Salvatore Mazzaracchio
(Pdl-Puglia)
·
Martedì 4 maggio, ore
15.30 – Senato, commissione
Agricoltura, sede referente;
·
Mercoledì 5 maggio,
ore 8.45 e 14.45 – Senato,
commissione Agricoltura, sede referente.
In
Italia e nel mondo - Appuntamenti della settimana dal 3 al 9 maggio
2010
Lunedì
3 maggio
Martedì
4 maggio
Mercoledì
5 maggio
Giovedì
6 maggio
Venerdì
7 maggio
Sabato
8 maggio
Domenica 9
maggio
Le
commissioni Finanze e Attività produttive, riunite in sede referente per l'esame
del disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto incentivi, dovrebbero
dedicare le tre sedute di domani, 27 aprile, al vaglio di ammissibilità degli
oltre 500 emendamenti presentati al testo. Le votazioni invece dovrebbero
prendere il via da mercoledì 28 aprile, per chiudersi giovedì 29 aprile, in modo
da trasmettere all'Assemblea il testo per l'inizio della prossima
settimana.
E'
quanto hanno riferito oggi i funzionari della segreteria del VI gruppo di lavoro
di Montecitorio, impegnato in queste ore in un primo esame tecnico delle
proposte di modifica. Al momento, hanno precisato dalla Finanze, non sono
pervenute ulteriori modifiche al testo d'iniziativa del governo o dei relatori
Marco Mario Milanese (Pdl-Campania), per la VI commissione, e Giovanni Fava
(Lnp-Lombardia), per la X.
Il
vaglio di ammissibilità, svolto dalla o dalle commissioni in sede referente, è
previsto dal regolamento della Camera, in base al quale il gruppo di lavoro di
merito è chiamato a verificare - con particolare riguardo ai disegni di legge di
conversione di decreti legge - quali modifiche possono essere poste in votazione
e quali no, sulla base del criterio della conformità delle proposte con i
contenuti del provvedimento stesso. Generalmente sono dichiarate inammissibili
"per estraneità di materia" tutti gli emendamenti che puntano a introdurre
disposizioni del tutto o in parte non attinenti alle finalità e ai contenuti del
provvedimento originario.
Gli
emendamenti che saranno dichiarati inammissibili non potranno essere posti in
votazione in commissione né ripresentati in Aula (salvo riformulazione in un
nuovo testo), mentre quelli dichiarati ammissibili, saranno trasmessi al parere
della Bilancio per le valutazioni sui profili di copertura, come previsto
dall'articolo 81 della Costituzione. Anche in questo caso, se una modifica
riceve il parere contrario della V commissione ai sensi dell'articolo 81 della
Costituzione, non potrà essere posta in votazione, né ripresentata in
Assemblea.
Ricordiamo
che i due gruppi di lavoro in sede referente si riuniranno domani, 27 aprile
alle
10.30,
alle 12.30, con l'ufficio di presidenza, e al termine dei lavori pomeridiani
dell'Assemblea (nel pomeriggio inoltrato). Mercoledì 28 aprile sono al momento
programmate due sedute una alle 14.30 e una al termine dei lavori pomeridiani
dell'Aula. Per giovedì 29 aprile è per ora convocata una sola riunione delle
commissioni Finanze e Attività produttive, prevista per la tarda mattinata al
termine dei lavori dell'Assemblea.
E’
stata dichiarata inammissibile più della metà delle 500 modifiche presentate al
disegno di legge di conversione del decreto incentivi (dl 40/2010), all’esame
delle commissioni referenti Finanze e Attività produttive. Tra queste, anche 25
delle 31 proposte emendative volte a introdurre nel provvedimento disposizioni
per il comparto agricolo. La scure dell’inammissibilità si è abbattuta tra
l’altro sulle cinque proposte, d’iniziativa sia della maggioranza sia
dell’opposizione, che prevedevano il rifinanziamento del fondo per la
razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo-saccarifera nel
nostro Paese.
Inammissibili
anche gli emendamenti 4.0.6 e 4.0.7, firmati dal presidente della commissione
Agricoltura di Montecitorio Paolo Russo (Pdl-Campania) e 4.0.7 di Giuseppe
Marinello (Pdl-Sicilia), relativi al riconoscimento di un credito d'imposta su
quote parte del costo del gasolio utilizzato nelle coltivazioni sotto serra.
Sullo stesso tema intervengono, sia pur in modo diverso, anche le modifiche
4.178 di Marco Carra (Pd-Lombardia), 4.179 di Susanna Cenni (Pd-Toscana), che
invece non risultano tra quelle dichiarate inammissibili.
Intorno
alle 18 di oggi le commissioni referenti riprenderanno la discussione del
provvedimento. L’obiettivo del gruppo di lavoro è quello di chiudere l’esame
degli emendamenti entro domani sera, per trasmettere poi il testo al vaglio
delle commissioni in sede consultiva. Queste dovranno esprimere il proprio
parere nella mattina di giovedì 29 aprile, in modo da permettere alla Finanze e
alla Attività produttive di dare nel pomeriggio dello stesso giorno il via
libera al provvedimento per l’Aula.
Regioni
- codice agricolo: giovedì potrebbe arrivare parere Conferenza
unificata
Dopo
un paio di mesi passati nel dimenticatoio, il cosiddetto Codice agricolo,
presentato lo scorso 11 dicembre in pompa magna dall'ex ministro delle Politiche
agricole Luca Zaia, che parlò di vera e propria "rivoluzione" per il comparto,
potrebbe tornare all'attenzione della scena politica il prossimo 29 aprile. Tra
i 36 punti all'ordine del giorno della Conferenza unificata che si riunirà,
appunto, giovedì pomeriggio, figura infatti l'espressione del parere sullo
schema di Decreto del presidente della Repubblica per l'attuazione del decreto
legislativo di riordino della normativa sull'attività
agricola.
Approvato
in via preliminare dal Consiglio dei ministri l'11 dicembre scorso, e assegnato
alla bicamerale per la Semplificazione (che a sua volta ha chiesto alle
commissioni Agricoltura di Camera e Senato di esprimere il proprio parere) il 15
dicembre, il Codice agricolo (composto da uno schema di decreto legislativo e
dal decreto del presidente della Repubblica sull'attuazione del dlgs stesso)
avrebbe dovuto concludere il proprio iter il 14 gennaio 2010. Alla luce delle
numerose criticità del testo rilevate dalla bicamerale, e dalle commissioni
Agricoltura dei due rami del Parlamento, il termine è stato più volte rinviato.
Il 27 gennaio scorso la commissione Agricoltura di palazzo Madama ha approvato
un parere favorevole con 48 rilievi sui provvedimenti. Nello stesso giorno, il
gruppo di lavoro di Montecitorio ha espresso l'esigenza di rivalutare i testi
nel loro complesso, a causa dei dubbi interpretativi che potrebbero insorgere
nella loro applicazione. In attesa dei pareri della Conferenza unificata e del
Consiglio di Stato, la bicamerale per la semplificazione si è riunita per
l'ultima volta sui due testi il 24 febbraio scorso.
Il
42% degli scambi di pasta a livello mondiale riguarda prodotti italiani e il
concorrente che più si avvicina è il colosso cinese con una quota di mercato
dell'8% circa. E' questo uno dei dati più significativi emersi dallo studio
realizzato dall'istituto di ricerche economiche Nomisma, "Il comparto italiano
delle paste alimentari. Rilevanza economica, leadership internazionale e
relazioni di filiera". La ricerca è stata presentata nei giorni scorsi in
occasione di Pasta Trend, il Salone internazionale della pasta, in programma dal
24 al 27 aprile alla fiera di Bologna.
Un
vero monopolio quello della pasta tricolore sui mercati mondiali: tra il 2004 e
il 2008, infatti, mentre gli scambi crescevano del 54%, le esportazioni italiane
registravano una crescita del 60%.
La
crescita del comparto pastaio nell'ultimo decennio è stato esponenziale, il
valore della produzione Made in Italy è passato dai 2,5 miliardi di euro del
1997 ai 6,1 del 2007 (+144%).
Dietro
questo successo, ci sono quasi 6mila imprese, tra cui alcuni grandi marchi e una
gran parte di micro-aziende artigianali, che danno lavoro a circa 30mila
occupati, che garantiscono qualità a un prodotto vincente soprattutto
all'estero. Il valore dell'export della pasta italiana ha infatti superato nel
2009 gli 1,8 miliardi di euro, pari al 9% di tutto l'export alimentare
italiano.
Il
fenomeno pasta, come viene definito nella ricerca Nomisma, non si spiega solo
con il dato economico. I prodotti delle nostre aziende che fanno il giro del
mondo "contribuiscono come pochi altri a diffondere l'immagine e la tradizione
del Made in Italy", ha spiegato Denis Pantini, responsabile Agricoltura e
industria alimentare di Nomisma, che ha curato e presentato la ricerca. La
pasta, in base ai soli numeri dell'export alimentare italiano tra il 2004 e il
2009, è il prodotto che - è evidenziato nella ricerca - "ha registrato le
performance migliori, con una crescita sensibilmente al di sopra dei risultati
registrati per l'intera industria alimentare".
All'estero,
ad apprezzare la pasta sono soprattutto la Germania (primo importatore col 12%
del totale mondiale), la Francia (11%), gli Stati Uniti (11%), la Gran Bretagna
(9%), il Giappone (5%) e il Canada (5%).
Il
disegno di legge Comunitaria 2009 è tornato al Senato per il quarto passaggio
parlamentare: trasmesso nella seduta d'Aula di ieri, e assegnato in sede
referente alla commissione Politiche Ue (relatore Giacomo Santini,
Pdl-Trentino), il provvedimento ha iniziato il suo iter in commissione Ambiente.
Il gruppo di lavoro, chiamato a esprimersi in sede consultiva, ha avviato
l'esame delle disposizioni contenute nel provvedimento. Al momento il ddl non
risulta iscritto all'ordine del giorno della commissione Politiche Ue, né degli
altri gruppi di lavoro, che quindi dovrebbe avviare la discussione del testo nel
corso della prossima settimana.
È
approdato in Assemblea a Montecitorio il disegno di legge collegato alla
Finanziaria 2009, in materia di diritto del lavoro. Questa mattina, dopo aver
ricevuto ieri il via libera dalla commissione Lavoro in sede referente, l'Aula
ha cominciato la votazione degli emendamenti al testo che il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano aveva rinviato al Parlamento quasi un mese fa. Il
gruppo di Lavoro della XI commissione ha recepito, approvando un emendamento del
relatore, una condizione posta dalla Bilancio, che chiedeva di assicurare la
coerenza del testo sotto il profilo finanziario e il rispetto dei principi
generali in materia di contabilità pubblica, aggiornando al 2010 la decorrenza
degli oneri previsti all'articolo 17 (contratti collettivi) e la relativa
copertura finanziaria.
La
commissione Agricoltura di palazzo Madama ha ripreso ieri l'esame dei
provvedimenti in materia di produzione biologica, procedendo all'illustrazione
degli emendamenti riferiti al testo unificato dei due disegni di legge
d'iniziativa di Paolo De Castro (Pd-Puglia, da luglio scorso presidente della
commissione Agricoltura del Parlamento europeo ed ex ministro delle Politiche
agricole nel secondo governo Prodi) e Fedele Sanciu (Pdl-Sardegna), scaduto il 4
febbraio scorso. Nel corso del dibattito, la relatrice Laura Allegrini
(Pdl-Lazio) ha evidenziato che molte delle proposte di modifica recepiscono
suggerimenti che sono emersi dal confronto informale con le associazioni
rappresentative del settore agricolo. Tra le proposte, si segnala l'emendamento
14.1, volto a introdurre l'intesa con la conferenza Stato-Regioni per l'adozione
dei decreti ministeriali che hanno per oggetto la disciplina dei prodotti
fitosanitari utilizzabili per la produzione biologica.
L’Aula
della Camera ha concluso poco fa le votazione su articoli, emendamenti e ordini
del giorno al disegno di legge sul lavoro, rinviato al Parlamento dal presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano un mese fa. Domani mattina, dunque,
l’Assemblea passerà al voto finale, dopo di che il testo sarà trasmesso al
Senato, probabilmente per il via libera definitivo, se non ci saranno ulteriori
modifiche.
Da
registrare nel corso della seduta di oggi, l’approvazione di una modifica
presentata dall’opposizione e riferita all’articolo 31 del testo, che detta
disposizioni in materia di arbitrato e su cui si erano concentrati i rilievi del
Quirinale. L’emendamento è stato accolto nonostante il parere contrario del
relatore, Giuliano Cazzola (Pdl-Emilia Romagna), e del governo e porta la firma
del deputato del Pd ed ex ministro del Lavoro del secondo governo Prodi Cesare
Damiano (Piemonte). La modifica cambia solo alcune parole della disposizione,
sostituendo le "controversie che dovessero insorgere", con le "controversie
insorte".
Al
di là dei contenuti dell’emendamento approvato, che secondo il ministro del
Welfare Maurizio Sacconi non incidono in modo sostanziale sulla norma come
rivista dalla commissione Lavoro, referente sul testo, a fare notizia è stata
soprattutto la tensione esplosa tra le fila della maggioranza dopo l’esito della
votazione. Una tensione figlia dello scontro che si è consumato nei giorni
scorsi tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e il premier Silvio
Berlusconi.
Dopo
il voto infatti i lavori dell’Aula sono stati sospesi e in Transatlantico
(l’ampio salone-corridoio antistante all’ingresso dell’Assemblea) il deputato
del Pdl Giancarlo Lehner (Campania) ha attaccato il collega di gruppo Antonino
Lo Presti (uno dei deputati vicino a Fini, eletto in Sicilia), accusandolo di
aver organizzato una trappola dei “finiani” sul voto di questa modifica. Lo
Presti ha respinto ogni accusa, replicando: "Ma quale imboscata dei finiani! Ti
devi vergognare a dire queste cose!". Al diverbio sono poi seguiti alcuni
spintoni e per poco i due non venivano alle mani. A dividerli, secondo quanto
riportato dalla cronaca parlamentare, è stato un altro deputato del Pdl, Simone
Baldelli (Marche). Ad arrabbiarsi a questo punto anche Fabio Granata
(Pdl-Sicilia), altro deputato vicino al presidente della Camera, che
rivolgendosi a Baldelli ha evidenziato l'assurdità dell'accusa. Alla fine Lo
Presto ha chiuso il diverbio affermando: “Dite a Berlusconi che se manda avanti
questi personaggi finisce male...”.
Senato
- Ferrante (Pd): governo impedisca semina mais
transegenico
Secondo
quanto reso noto da diverse agenzie di stampa, il presidente dell'associazione
Agricoltori Federati, Giorgio Fidenato, ha annunciato che domani, 30 aprile, in
un piccolo campo di 2-3 ettari a Vivaro (Pordenone), per la prima volta in
Italia, verrà seminato mais geneticamente modificato. In un'interrogazione
indirizzata ai ministri delle Politiche agricole, Giancarlo Galan,
dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, della Salute, Ferruccio Fazio e
dell'Interno, Roberto Maroni, il senatore del Partito democratico Francesco
Ferrante (Umbria) ha chiesto di sapere quali iniziative intendano adottare per
fermare questa iniziativa, che appare in evidente contrasto con il decreto
dell'ex titolare del Mipaaf, Luca Zaia, che a marzo scorso ha vietato la
coltivazione di prodotti transgenici nel nostro Paese.
Camera
– (C. 1441-quater-D) ddl lavoro: via libera dalla Camera. Testo passa al
Senato
Con
259 sì, 214 no e 35 astensioni, l’Assemblea di Montecitorio ha approvato questa
mattina il disegno di legge sul lavoro, rinviato al Parlamento dal presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano il 31 marzo scorso. Il testo è stato
modificato per recepire i rilievi del Capo dello Stato, che si erano concentrati
in particolare sull’articolo 31 del testo relativo all’arbitrato.
La
disposizione iniziale prevedeva infatti che la possibilità di ricorrere a questo
strumento dovesse essere prevista all'atto della stipula del contratto di
lavoro. Una norma che secondo Napolitano non garantiva adeguata tutela al
lavoratore e che secondo molti giuslavoristi si traduceva in un modo per
aggirare l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, che sancisce il diritto di
ricorrere al giudice in caso di licenziamento. La nuova formulazione
dell’articolo ha invece stabilito la volontarietà delle parti a ricorrere
all'arbitrato nelle controversie di lavoro, in particolare quando previsto da
accordi interconfederali o da contratti collettivi, escludendo comunque il
ricorso a questo strumento in caso di licenziamento.
Modificato
anche l’articolo 20 del provvedimento, con cui in pratica si limitavano
fortemente i risarcimenti dovuti ai lavoratori esposti ad amianto in forza sulle
navi della Marina militare. La riformulazione dell’articolo ha assicurato la
certezza del risarcimento per i danni subiti, escludendo però l’eventuale
responsabilità penale per gli ammiragli.
Il
provvedimento, su cui ieri ci sono stati forti momenti di tensione nella
maggioranza passerà ora al vaglio del Senato per il probabile via libera
definitivo.
Ricordiamo
che il testo all’articolo 2 prevede la delega al governo per riorganizzazione
degli enti vigilati dal ministero del Lavoro e della Salute, tra cui l’Agenzia
del farmaco e l’Istituto superiore di sanità, mentre con l’articolo 21 è
stabilito che le pubbliche amministrazioni devono garantire pari opportunità tra
uomini e donne e l'assenza di ogni forma di discriminazione. Entro 120 giorni
dall'entrata in vigore della legge, tutti gli uffici pubblici dovranno
costituire un "Comitato unico di garanzia per le pari opportunità ", che
sostituirà, unificandone le competenze in un solo organismo, i comitati per le
pari opportunità e i comitati paritetici sul fenomeno del mobbing, assumendone
le funzioni previste dalla legge, dai contratti collettivi relativi al personale
delle amministrazioni pubbliche o da altre disposizioni. Tra le altre
previsioni, l’articolo 18 stabilisce poi la possibilità, per i dipendenti
pubblici, di essere collocati in aspettativa non retribuita per un periodo
massimo di dodici mesi, per poter avviare attività professionali e
imprenditoriali.
Secondo
fonti di stampa, alcune associazioni di agricoltori hanno annunciato che
procederanno alla semina di mais geneticamente modificato su terreni in
provincia di Pordenone, come sancito dalla sentenza del Consiglio di Stato del
gennaio scorso, che ha dichiarato l'obbligo per il ministero delle Politiche
agricole di esaudire la richiesta di autorizzazione. Tuttavia a oggi non
esistono ancora garanzie circa la coesistenza tra colture convenzionali e ogm,
al punto che il ministero ha espresso parere negativo rispetto alla richiesta di
coltura del Friuli, respingendone l'istanza. Con una risoluzione presentata ieri
nella commissione Agricoltura di Montecitorio, Susanna Cenni (Pd-Toscana) chiede
quindi al governo di adottare tutte le misure necessarie per impedire che le
associazioni possano procedere nella semina di mais ogm, e a valutare
l'opportunità di costituirsi parte civile nel caso in cui, dando seguito
all'annuncio, i responsabili siano chiamati a risponderne in
giudizio.
Camera
- riforma Ocm zucchero: sostenere settore bieticolo-saccarifero. Risoluzione di
Zucchi (Pd)
Nel
2006, in attuazione della riforma Ocm zucchero, la Commissione europea aveva
stabilito che per cinque anni sarebbero stati erogati aiuti nazionali al settore
bieticolo-saccarifero per la riduzione delle quote di produzione. Nel nostro
Paese gli aiuti sono stati erogati fino al 2008, poi nelle leggi finanziarie per
il 2009 e per il 2010 non è stata inserita alcuna previsione di spesa
finalizzata all'attuazione degli impegni assunti con le parti interessate e la
Commissione europea. Con una risoluzione presentata ieri nella commissione
Agricoltura di Montecitorio, Angelo Zucchi (Pd-Lombardia) impegna il governo a
rifinanziare il Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della
produzione bieticolo-saccarifera con 86 milioni di euro, al fine di fronteggiare
le esigenze relative alle campagne 2009 e 2010 ed evitare il rapido avvio di una
nuova crisi del comparto.
Nel
gennaio scorso ha concluso i propri lavori la "Commissione di indagine
amministrativa", istituita dal decreto ministeriale 6501/2009, per
l'accertamento della correttezza del metodo di calcolo adottato dall'Agenzia per
le erogazioni in agricoltura (Agea) nella determinazione delle quote latte. La
commissione ha concluso che va effettuata una seria verifica sul sistema di
contabilizzazione e di controllo delle quote, perché vi è la possibilità che
nello Stato italiano si contabilizzi in carico al sistema lattiero interno anche
latte di provenienza incerta o venduto in nero. Questo avveniva già diversi anni
fa, con il sistema delle cosiddette "stalle fantasma". Con un'interpellanza
presentata ieri a Montecitorio, quindi, Fabio Rainieri (Lnp-Emilia Romagna)
chiede al governo di fare chiarezza sulla presunta inaffidabilità del sistema di
rilevamento delle produzioni di latte in Italia, adottando misure cautelative in
favore dei produttori accusati di aver sforato le quote, visto che l'Italia
potrebbe dimostrare di non aver mai superato il quantitativo nazionale
garantito.
La
Commissione Ue ha confermato ieri al ministro delle Politiche agricole Giancarlo
Galan la propria disponibilità a vagliare con attenzione le misure
agro-ambientali dei Programmi di sviluppo rurale proposte dalle Regioni
interessate alla coltivazione del tabacco. “Sappiamo – ha commentato in una nota
il nuovo responsabile del Mipaaf – che non basterà a dare un futuro certo al
settore in Italia, per il quale sono necessarie altre misure che discuteremo con
tutta la filiera.” E’ in quest’ottica che il ministro ha annunciato la
convocazione per le prossime settimane del Tavolo tabacchicolo. Intanto, ha
aggiunto, con l’incontro di ieri a Bruxelles “si è chiuso un importante lavoro
di concertazione avviato alcuni mesi fa con la Commissione europea sulle linee
guida nazionali”. In questo contesto, ha precisato, “nel rispetto delle
procedure previste per l’accesso alle misure agro-ambientali dei Programmi di
sviluppo rurale, dovranno essere definiti i livelli di premio appropriati, in
ragione delle specifiche realtà ambientali e produttive”. Al riguardo, ha
spiegato il ministro, l’esecutivo europeo è pronto a valutare “ipotesi di premio
più elevate negli anni iniziali, ove le Regioni siano in grado di dimostrare,
con dati oggettivi, maggiori oneri per i produttori nella fase di adesione alla
nuova misura.” Dunque, ha concluso Galan, “sulla base di una proposta concreta
di piano di ristrutturazione da parte della filiera che assicuri efficienza e
tutela del reddito dei nostri agricoltori, ci impegneremo a sostenere tale
piano, a rilanciare il quadro degli accordi con le manifatture operanti in
Italia e, in vista della revisione della Pac, a definire nuovi strumenti di
intervento a favore dei settori agricoli ad elevata ricaduta occupazionale,
quale è quello del tabacco.”
“La
disponibilità, espressa dalla Commissione europea al ministro Galan, a esaminare
con maggiore attenzione le misure agro-ambientali dei Psr (Piani di sviluppo
rurale, ndr) per le Regioni interessate dalla coltivazione del tabacco non può
che rallegrare il settore e le decine di migliaia di lavoratori coinvolti”. Lo
ha dichiarato oggi in un comunicato il segretario nazionale della Uila-Uil
Pietro Pellegrini commentando la presa di posizione sulla questione del ministro
per le Politiche agricole Giancarlo Galan, seguita all’incontro di ieri a
Bruxelles con i vertici della Commissione.
L’esito
dell’incontro, ha aggiunto Pellegrini, apre uno spiraglio di fiducia per i
tabacchicoltori che in questi giorni stanno concludendo i contratti di
coltivazione. Il segretario della Uila ha quindi evidenziato come, al là della
disponibilità dell’esecutivo comunitario, a ridare fiducia alla filiera italiana
è il “rinnovato impegno mostrato dal ministro Galan nell’affrontare i problemi
del settore”. Pellegrini ha infatti concluso evidenziando l’importanza
dell’annuncio da parte del nuovo responsabile del Mipaaf della prossima
convocazione del Tavolo del tabacco, “riunione alla quale, siamo certi, il
ministro parteciperà di persona e non dimenticherà di convocare i sindacati dei
lavoratori”.
In
Italia, al momento, non avvengono sperimentazioni su piante geneticamente
modificate perché le Regioni non hanno ancora individuato i siti in cui
effettuarle e i protocolli di sperimentazione necessari non sono stati ancora
emanati. Il governo ha infatti ritenuto opportuno attendere la conclusione
dell'iter delle linee guida di coesistenza tra colture convenzionali, biologiche
e geneticamente modificate, allo scopo di allineare alle stesse disposizioni i
protocolli. È il contenuto della risposta scritta fornita dall'ex ministro delle
Politiche agricole Luca Zaia a Marco Beltrandi (Pd-Emilia Romagna), che con
un'interrogazione aveva chiesto le ragioni della mancata emanazione dei
documenti necessari all'avvio della sperimentazione. Zaia ha poi aggiunto che a
oggi non è ancora stata assunta alcuna intesa Stato-Regioni sulle linee guida,
in quanto gli assessori competenti hanno preferito effettuare un ulteriore
approfondimento tecnico. Pur confermando inoltre la volontà del Mipaaf di
garantire e sostenere il progresso della scienza e la libertà di ricerca, il
ministero ha però evidenziato la necessità di contemperare questa esigenza
quella della tutela e della valorizzazione della qualità del sistema
agro-alimentare.
La
dichiarazione dello stato di crisi di mercato per le produzioni agricole,
disciplinata dall'articolo 1-bis della legge n. 71 del 2005, non è applicabile
alla Regione Sicilia, perché non fa riferimento alla crisi generalizzata
dell'intero settore agricolo o di un certo territorio, ma si riferisce alle
singole produzioni. Sarebbe quindi necessario dimostrare, per le singole
produzioni, il verificarsi di una riduzione del reddito medio annuale delle
aziende addette del 30% rispetto al reddito medio del triennio precedente.
Inoltre, le autorità italiane hanno deciso di non dare seguito alla
disposizione, come richiesto dall'Unione europea, perché gli aiuti concessi
esclusivamente sulla base del prezzo, della quantità, dell'unità di produzione
sono considerati aiuti di Stato. È il contenuto della risposta scritta che l'ex
ministro delle Politiche agricole Luca Zaia ha fornito a Giovanni Burtone
(Pd-Sicilia), che con un'interrogazione aveva chiesto al governo di adottare
iniziative per risollevare l'agricoltura siciliana, e di dichiarare lo stato di
crisi per il comparto dell'Isola.
L'ex
responsabile del Mipaaf ha poi elencato le misure che il governo ha promosso per
sostenere il comparto, contenute nella legge Finanziaria 2010: il
rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per il triennio 2010-2012 e
per la copertura degli scoperti precedenti, per un totale di 877 milioni di
euro; lo stanziamento di 100 milioni di euro, a valere sul fondo Infrastrutture
(dl 185/2008), per finanziare programmi individuati dal Comitato
interministeriale per la programmazione economica (Cipe) per le necessità del
settore agricolo; la proroga fino al 31 luglio prossimo per la rideterminazione
delle agevolazioni fiscali per i datori di lavoro agricoli di zone svantaggiate
e l'autorizzazione di spesa per 10 milioni per la produzione di prodotti tipici
a stagionatura prolungata. Infine, in merito alla richiesta di Burtone di
esenzione totale dell'accisa sul carburante per usi agricoli, Zaia ha precisato
che non è possibile un intervento simile, considerato dalla Commissione europea
aiuto di Stato, ma che è all'esame del Parlamento un disegno di legge per
disciplinarne la riduzione al livello minimo di imposizione.
Il
Sistri, il Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti
istituito alla direzione Generale per la tutela del territorio e delle risorse
idriche del ministero dell’Ambiente e gestito dal Comando Carabinieri per la
Tutela dell'Ambiente in coordinamento con le altre Forze dell'ordine, permetterà
di seguire passo passo e in tempo reale la produzione e lo smaltimento dei
diversi tipi di rifiuti, assicurando il controllo della legalità e riducendo gli
oneri a carico delle aziende del settore.
Lo
ha garantito il sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia rispondendo ieri in
VIII commissione di Montecitorio a tre interrogazioni, presentate
rispettivamente da Silvia Velo del Pd (Toscana), Teresio Delfino dell’Udc
(Piemonte) e Renato Togni (Lnp-Piemonte), che ponevano dubbi sull’effettiva
efficacia del sistema e sulla sua stessa legittimità.
Menia,
che ha replicato in modo dettagliato ai diversi rilievi posti dai tre deputati,
ha evidenziato tra l’altro che la realizzazione del Sistri risponde a obiettivi
di modernizzazione e snellimento dell’attuale sistema di tracciabilità dei
rifiuti e che il governo è impegnato anche in un processo di semplificazione
della complessa normativa in materia. Un obiettivo questo al quale punta anche
l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del 16 aprile scorso, dello
schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva europea 2008/98/CE
sui rifiuti, in corso di trasmissione alle Camere per l’acquisizione del parere
delle competenti commissioni parlamentari. In questo provvedimento, ha spiegato
il sottosegretario, è stabilito anche un regime sanzionatorio per le violazioni
alla disciplina del Sistri “sostanzialmente analogo a quello attualmente vigente
per il sistema di documentazione cartacea delle comunicazioni in materia di
rifiuti (Mud, Registro di carico e scarico e Formulario dei
rifiuti)”.
L’abbandono
del Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud) e delle altre procedure di
tracciabilità cartacee e il passaggio al nuovo sistema informatico, che sarà
operativo dal primo luglio prossimo, permetterà inoltre alle imprese operative
nel settore di abbattere i costi burocratici. Infatti, ha spiegato Menia, in
base a una recente indagine del ministero per la Funzione pubblica, le aziende
che si occupano di smaltimento dei rifiuti, in gran parte piccole e medie
imprese, “il costo complessivo dell'attuale Sistema cartaceo in tema di rifiuti
per le sole piccole e medie imprese è di 671 milioni di euro/anno e il costo
medio per singola impresa varia da 1.183 euro (per l'imprese da 5 a 249 addetti)
a 464 euro (per le imprese da 1 a 4 addetti)”. Infatti, sempre secondo
l’indagine del dicastero guidato da Renato Brunetta, “risulterebbe che circa il
40% del costo complessivo relativo alla predisposizione dei documenti cartacei è
da attribuire alla preparazione del Mud”. Perciò, venendo meno l’obbligo del
modello unico di dichiarazione ambientale si otterrebbe un vantaggio, in termini
di riduzione dei costi del 40%.
In
merito agli oneri per le aziende, Menia si è infine soffermato sui vantaggi del
Sistri per i piccoli imprenditori agricoli rispetto agli altri operatori. Con le
organizzazioni del settore agricolo e del settore dell'artigianato, ha infatti
precisato, “sono attualmente in corso approfondimenti nell'ottica di riportare
tutti gli operatori di piccole dimensioni che producono modeste quantità di
rifiuti pericolosi nel più ampio disegno di una disciplina unitaria a fronte di
forme di agevolazioni di carattere organizzativo ed economico”.
In
extremis, e con un unico decreto legge, il governo ha accolto le pressanti
richieste delle associazioni imprenditoriali fornendo quelle che erano ritenute
risposte indispensabili per garantire l'operatività di alcuni settori
produttivi. Il Consiglio dei ministri di oggi, infatti, ha dato il via libera
alla tanto attesa proroga (dal 30 aprile al 30 giugno 2010) per la presentazione
del Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud) e alle misure per
l'assegnazione di quote di emissione di Co2 a operatori energetici e industriali
per gli impianti entrati in funzione dopo l'adozione del Piano nazionale di
assegnazione (Pna) per il periodo 2008-2012. Previsto infine anche il rinvio dal
16 aprile al 16 giugno prossimo del termine per il versamento dei premi
assicurativi da parte delle imprese di autotrasporto di merci in conto
terzi
Ricordiamo
che solo ieri è stato diffuso, con il Supplemento ordinario n. 80 alla Gazzetta
ufficiale n. 98 del 28 aprile, il Decreto del presidente del consiglio dei
ministri del 27 aprile 2010 che riporta le nuove istruzioni per la compilazione
del Modello ma non contiene alcuna proroga per la presentazione dello stesso.
Adesso, con il termine spostato al 30 giugno prossimo, le imprese possono
tornare a respirare. Da luglio 2010, lo ricordiamo, sarà infatti attivo il nuovo
sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri) che prevede la sostituzione dei
registri di carico e scarico e del formulario di identificazione della
spazzatura con un sistema informatico che permette di seguire in tempo reale
tutti i movimenti dell'immondizia, dalla produzione alla destinazione finale.
Attraverso il nuovo sistema sarà possibile ricavare tutte le informazioni
relative ai rifiuti automaticamente, tranne per alcune categorie di soggetti che
non sono tenuti ad aderire al Sistri e che dovranno quindi continuare a
presentare la dichiarazione ambientale (i Comuni innanzitutto, tranne quelli
della Regione Campania, il Consorzio nazionale imballaggi e i produttori di
apparecchiature elettriche ed elettroniche). In pratica, con il provvedimento
approvato oggi, l'esecutivo ha perfezionato, evitando di caricare le imprese di
oneri inutili, il regime transitorio dal sistema cartaceo.
Nel
corso della riunione, il governo ha inoltre approvato un disegno di legge, di
iniziativa del ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che istituisce la
"Giornata nazionale della bicicletta" che si svolgerà ogni anno la seconda
domenica di maggio. Il provvedimento prevede una serie di iniziative volte a
favorire una mobilità ecologica e sostenibile.
Su
proposta del ministro per il Turismo Michela Vittoria Brambilla è stato poi
licenziato uno schema di regolamento per il riordino dell'Agenzia nazionale per
il turismo che dovrà ora ricevere il via libera dalla Conferenza Stato Regioni e
dalle commissioni parlamentari di competenza.
Infine,
su proposta del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sono state
ratificate le nomine dell'avvocato dello Stato Glauco Nori ad Avvocato generale
aggiunto e dell'avvocato Antonio Tallarida, a vice avvocato generale dello
Stato.
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